Rinunciare allo zucchero ma non alla dolcezza, è possibile! Per delle ricette più light dei dolci senza burro basta togliere lo zucchero: scoprite con cosa sostituirlo!
Prima di parlare delle alternative al classico zucchero bianco forse vorreste sapere perché mai dovreste sostituirlo o eliminarlo?
Lo zucchero bianco o saccarosio per esser bianco come lo conosciamo subisce un’ enormità di processi: viene depurato con calce, trattato con anidride carbonica, acido solforoso, cotto, raffreddato, cristallizzato, centrifugato, filtrato, decolorato con carbone animale e colorato con coloranti (alcuni dei quali derivanti da catrame e cancerogeni!) e tutto per farlo così bianco e brillante.
Bene, ora che sappiamo tutto ciò, vediamo i 10 dolcificanti naturali che possono sostituire lo zucchero.
1. Succo d’agave:
È un dolcificante naturale che si ricava dalla linfa dell’agave proveniente dal Messico. È insapore e dolcifica il 25% in più dello zucchero bianco, per il suo indice glicemico molto basso è indicato per i diabetici. Lo sciroppo o succo d’agave è totalmente solubile. Lo si trova nei negozi di prodotti biologici oppure nelle erboristerie.
È un alimento prodotto dalle api. Viene realizzare a partire dal nettare e dalla melata. A seconda della fiorita da cui viene tratto il nettare, variano il colore, la consistenza del miele ma soprattutto il suo sapore e le sue proprietà organolettiche, portando a specifiche differenze di olfatto e gusto: dall’aroma delicato del miele d’acacia, limpidissimo e liquido, dal retrogusto maltato di quello di melata di abete, dai riflessi verdastri, al gusto amarognolo di quello di castagno, denso e scuro, dal sapore pungente del miele d’eucalipto, a quello più gentile e fruttato del rododendro e del ciliegio.
3. Zucchero integrale di canna:
Se si seguono i metodi tradizionali, saltando il processo di raffinazione chimica o attuandolo solo in parte, la cristallizzazione del succo dà origine al cosiddetto zucchero integrale di canna. Lo zucchero integrale di canna non va confuso con lo zucchero grezzo di canna; quest’ultimo, infatti, avendo subito il processo di raffinazione, è molto simile a quello ottenuto dalla barbabietola. Il suo colorito giallo-beige non deve ingannare, poiché è conferito dall’addizione di piccole quantità di melassa o caramello.
4. Melassa:
Si tratta di un liquido bruno che si separa dallo zucchero per mezzo della centrifugazione. Il termine melassa deriva dal portoghese melaço a sua volta dal latino mel che significa miele.
Esistono due tipi di melassa:
- la melassa di canna, dalla cui fermentazione si ricava il rum industriale e talvolta anche la vodka;
- la melassa di barbabietola, usata per produrre lievito di birra e parte integrante dei mangimi animali.
Questo dolcificante dal punto di vista nutrizionale è ricco di flavonoidi, pectina, acido citrico, acido malico, acqua, proteine, zuccheri semplici come il fruttosio, sali minerali tra cui il boro, che è essenziale per la salute delle ossa e vitamine A, C, PP, B1 e B2. Il succo di mela come le mele stesse è ricco di vitamine del gruppo B, per questo motivo diminuisce lo stress e rinforza le difese immunitarie.
6. Succo d’uva:
Dal punto di vista nutrizionale, il succo d’uva è una bevanda molto interessante e, come il vino, apporta buone quantità di antiossidanti: i polifenoli ed il “famoso” licopene. Ne deriva che, a differenza delle altre bevande analcoliche zuccherine, il succo d’uva possiede ottime caratteristiche antiossidanti ; è stato osservato che, nei pazienti geriatrici, il consumo di succo d’uva sembra rallentare i processi degenerativi della memoria.
7. Amasake:
Si tratta di un dolcificante conosciuto da molto tempo in oriente e prodotto dalla fermentazione enzimatica del riso o più raramente di altri cereali. Il fermento utilizzato allo scopo è il koji, lo stesso che si usa per produrre il miso di riso o il sake. Il chicco di riso viene pre-digerito completamente dai saccaromiceti e scisso in zuccheri più semplici, producendo il più modulato e meno invasivo tra i dolcificanti. Contiene infatti meno del 40% di maltosio. Il miglior amazake è quello prodotto con riso dolce. In occidente lo si consuma prevalentemente come dessert o come ingrediente nella preparazione di budini o di gelati. In Giappone, dove è ben diffuso, viene principalmente utilizzato diluito in acqua e bevuto caldo nella stagione invernale
8. Malto d’orzo:
E’ una miscela di maltosio, glucosio e maltotrioso, con percentuali diverse. La percentuale di glucosio potrebbe variare in relazione alla scissione enzimatica.
Questo dolcificante naturale, non è altro che un piccolo arbusto originario della zona di confine tra Brasile e il Paraguay, dov’è conosciuto con il nome di ka’ha he’e (erba dolce o anche erba del miele).
Naturalmente, questo appellativo non è affatto casuale, dal momento che la pianta della Stevia è ricca di componenti dolci, con un potere edulcorante che arriva a superare anche 300 volte la dolcezza del saccarosio.
10. Sciroppo d’acero:
Si tratta di un liquido zuccherino ottenuto bollendo la linfa dell’acero da zucchero e dell’acero nero. È il terzo dolcificante naturale meno calorico (circa 250 calorie per cento grammi) superato dalla melassa e dalla stevia. Oltre ad essere utilizzato nei paesi freddi, per le elevate calorie e proprietà nutrizionali, lo sciroppo d’acero è noto per le sue proprietà depurative oltre che energizzanti.
Eccovi le 10 alternative al classico zucchero bianco per rimanere in linea e in salute!
 
											
				 
									


 
	 
	 
	 
	 
	
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